L'avevo scritto giusto ieri sera, ed oggi ne ho avuto la conferma. Voglio condividere con voi i vantaggi di lavorare nell'unità dell'Enel che si chiama Relazioni Esterne, ma detto tra noi, in termini spiccioli, si occupa di lobbying. L'Unione Europea ha intenzione di adottare una direttiva che VINCOLA i Paesi membri al raggiungimento degli obiettivi del programma 20-20-20 (vedi precedente post). Devo ancora capire cosa significa "vincolare", perchè è da questo che dipenderà se il piano sarà attuato realmente o rimarrà una "dichiarazione d'intenzioni".
Oggi ho partecipato ad una conferenza preparatoria di un'incontro previsto per il 10 dicembre col ministro Bersani: in pratica il think tank dell'Enel si è riunito per avere una posizione forte ed unitaria in prospettiva dell'evento, e di tutto quello che succederà dopo. La frase conclusiva è stata "il momento è magico!", che non lascia dubbi sulle mille opportunità che si aprono in questo campo. L'Europa ha preso una decisione coraggiosa: fare dell'ambiente una priorità, e l'ha fatto unilateralmente, senza aspettare Bush o la Cina. Le imprese ed il sistema Italia adesso devono cogliere la sfida: rendere l'ambiente non più un vincolo ma una leva per creare vantaggio competitivo rispetto alle altre imprese e Paesi. Non so se capite il peso di un tale programma: vuol dire riorientare il mix energetico, ridurre la dipendenza dal petrolio, creare nuove opportunità: adesso comincia la partita per vedere chi saprà coglierle.
Mentre quelli parlavano la testa mi frullava piena di pensieri: 20% di rinnovabili è davvero un sacco. Per noi ingegneri ambientali si creano delle opportunità non da poco, forse mai viste prima per la nostraprofessione.
E' davvero triste che lo sbocco classico di un'ingegnere ambientale sia stata fino ad ora, l'industria del petrolio. Studiare per cinque anni di gestione dell'acqua e finire a fare le trivellazioni in Kenia per una delle tante compagnie petrolifere, che sia Eni o Shell. Che vi piaccia o meno, il mercato del lavoro è guidato dal capitale, ed il petrolio muove un sacco di capitale. Ma la novità è che adesso anche le rinnovabili muovono capitali. Se non lo sapevate ve lo annuncio in diretta, ma tenete il segreto!
Voglio raccontarvi di una mia esperienza. Alla Bocconi mi "obbligarono" a fare il colloquio per Eni e Shell. Io andai, ringraziai dell'opportunità ma dissi con garbo che non ero interessato. Pensavo di riuscire a "spendere" tutto quello che ero e che avevo fatto fino a quel momento, che si era lentamente stratificato nel mio curriculum, per avere il "privilegio" di rifiutare un lavoro
oltre il mio personale (e sottolineo personale) limite d'accettabilità. (Vi ricordo che fino a poco fa andavo in giro con la bicicletta targata "No Oil"!) Devo confessare che, nei momenti in cui ho avuto più difficoltà a trovare lavoro, più volte mi è venuto il dubbio se avessi fatto bene a sciupare così un'occasione. Ma poi mi convincevo che sì, in fondo va bene così, troverò. Adesso, che si apre questa prospettiva posso guardare indietro e pensare con convinzione che sicuramente ho fatto "la cosa giusta".
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