domenica 15 luglio 2007

L'Aspromonte (spunti di riflessione sul conoscere e capire)

L'Aspromonte è per me un Dio da rispettare. Quando si cammina in Aspromonte bisogna stare un po' in silenzio. Non solo perchè la salita taglia il fiato, ma proprio perchè è bello, anzi è necessario ascoltare quello che la montagna ha da farti scoprire.
L'Aspromonte è la mia montagna. Bello, inaccessibile e misterioso.
Nessuno conosce davvero l'Aspromonte. Non certo la gente del Nord, per la quale è un luogo il cui nome porta ormai per sempre la macchia infamante dei rapimenti, ma questa è una fama che l'Aspromonte non merita. Neanche la gente delle città della Calabria, che usufruiscono dei prati degli altipiani aspromontani per i loro picnic di un giorno: turismo mordi e fuggi che non lascia niente, a parte i rifiuti di chi questa montagna non l'ha capita. Ma l'Aspromonte non lo conoscono neanche quelli che, volta per volta, provano a scoprirlo. Tutte quelle persone che si arrampicano per i suoi sentieri, così difficili da percorrere. Non lo conoscono neanche loro perchè altrimenti non sottrarrebbero giorni della loro vita alla ricerca dell'essenza stessa dell'Aspromonte, che è per sua natura inesplorabile. Ci provano comunque, gustando l'emozione della ricerca, che rende la vita degna di essere vissuta.
L'unica persona che ho conosciuto che conosceva veramente l'Aspromonte era Domenico Fortugno, per tutti "u zi Micu". Lui che per anni aveva percorso ogni strada, ogni vallata, ogni fiumara, e portava nella bellezza del suo sorriso il riflesso della bellezza della sua terra. Avrei voluto capire da lui, che lo conosceva così bene, ma non ho fatto in tempo. U zi Micu ci ha lasciati morendo improvvisamente di leucemia fulminante, portando con sè il segreto dell'Aspromonte.
U zi Micu diceva che la gente della città viene in Aspromonte ogni tanto, percorre un sentiero e crede così non solo di conoscere l'Aspromonte, ma anche di esserne il proprietario.
Ma lo spazio è di chi se lo vive. Questo succede dove prevale la natura.
L'Aspromonte è per me come una divinità, possiede un capo (Montalto), una vagina (le cascate del Maesano) ed un cuore, che è Polsi.
"Per capire la Calabria bisogna capire l'Aspromonte, per capire l'Aspromonte bisogna capire Polsi", dice il vescovo di Locri, Monsignor Bregantini: un uomo che ha capito.
Dell'Aspromonte bisogna capire il cuore.
Quella, forse, è la chiave.

martedì 10 luglio 2007

L'alba di una nuova era! (megalomani e trionfalisti tremate)

Annuntio vobis gaudio magno... habemus blogum!!
Su consiglio di Nicola, blogger navigato,
gìà senatore e aspirante assessore, apro il mio blog, con il mio primo intervento, con la mia prima frase. Un'atmosfera da inizio millennio pervade il piccì e dalle mani mi arriva fino alle orecchie, li seguendo il principio di dispersione del calore (anche nota come legge del Volga) si espande in tutta la stanza.
Ebbene si, cari amici vicini e lontani. Il 10 luglio 2007 diviene un giorno importante nella storia dell'umanità, non solo perchè questo giorno nacque Luciano Moggi e morì Papa Benedetto VII (controllare per credere). Ad un'anno esatto (quasi) dalla vittoria ai campionati del mondo, ancora in piena facoltà delle mie capacità mentali (qui lo dico e qui lo nego) apro il mio blog.
Adesso non potrete più dire: "ah! da quanto tempo! che fine hai fatto?". Eh no! adesso non più. Adesso io piano piano faccio lo sforzo di riempire sto blog di cazzate e voi però mi date la soddisfazione di venirvele a leggere. Patti chiari!
Ma siccome sono anche un po' filosofo (come i miei titoli di studio certificano ampiamente) se spulciate bene tra le minchiate troverete anche qualche mia riflessione che potrebbe illuminarvi (o spegnervi del tutto) su politica economia ontologia epistemiologia pedagogia ingegnosofia etc etc ...
A breve anche la versione in Inglese for my friends who lives abroad.
Per oggi basta, che è il primo giorno e non vorrei affaticarmi.