domenica 25 novembre 2007

Ancora manifestazioni

Sarà che a Roma c'è una manifestazione al giorno, Sarà perchè mi metto a scrivere sul blog la domenica sera, sarà che il weekend non ho ancora nulla di impegnativo da fare, ma l'argomento di questo post sono ancora le manifestazioni. Sta diventando il mio hobby preferito. Invece di andare a passeggiare in via del corso io il fine settimana partecipo alle manifestazioni. E' encomiabile, ma non lo faccio per attivismo, quanto più per sport. Poi la sera torno a casa e mi metto a scrivere sul blog. Dopo la manifestazione di AN per la sicurezza e contro le tasse, quella della sinistra radicale contro il precariato, quella dei Verdi contro il nucleare, stavolta mi è toccato partecipare alla manifestazione autorganizzata contro la violenza sulle donne.
Perchè un uomo sente forte il bisogno di manifestare contro la violenza sulle donne? Perchè è una barbarie, in qualsiasi forma, perchè un mondo senza violenze sulle donne è un mondo più civile, perchè non riesco a scindere i diritti delle donne dai miei. Quando penso alle violenze sulle donne non penso tanto a quella violenta dello sconosciuto che ti prende allo sprovvisto nella strada senza luci. Credo che questa forma di violenza sulle donne sia solo quella più palese e pubblicizzata. Io penso in realtà alle mille violenze che non solo non vengono denunciate, ma non vengono neanche percepite come tali, perchè la cultura quasi le accetta. Per arrivare infine all'apice della barbarie nelle pratiche dell'infibulazione e della lapidazione per adulterio. Mamma mia! Quando ci penso mi viene il freddo a pensare a quanto dolore siano costrette a subire per il fatto di essere donne.
Credo che l'emancipazione reale delle donne, oltre che dalla politica, passi necessariamente dall'economia. L'indipendenza economica determina indipendenza sostanziale. Molto spesso le donne non denunciano i propri mariti violenti perchè da loro dipendenti in termini economici.
E allora forza donne, diamoci da fare!

3 commenti:

D21 ha detto...

si vede che a Roma non c'hai un ... da fare e stai tutto il giorno in piazza a manifestare! Quand'eri a Milano lavoravi anche i week end, poi fai te...

Anonimo ha detto...

Caro Luciano, e´ammirevole il tuo vivo interessamento sulla condizione della donna, spesso costretta a sopportare violenze inaudite protratte per lunghi periodi, fino a che non trova la forza di dire "basta" e denunciare i soprusi.
Il fatto che la donna non riesca spesso a trovare la forza di denunciare un marito violento o un uomo che la sottopone a sevizie di ogni genere, spesso non solo nell'ambito familiare ma pure in quello lavorativo, e´ dovuto a una profonda paura e senso di vergogna.
Sembra paradossale ma accade che la donna si senta in colpa e non trovi dentro di se la forza per reagire..Mi fa male pensare quanto si debba sentire sola e talvolta a cio si aggiunge, come nel caso dell'infibulazione o di altri rituali barbari, l'essere vittima di una mentalita' che la pone a livello di "essere inferiore", adatta solo alla riproduzione e quindi usata come un oggetto.
Come avviene, ad esempio, in lande lontane della Cina ove la donna, che vive in tribu isolate e non conosce il mondo "reale" esterno, e' trattata come schiava durante il giorno, costretta fin da bambina a fare lavori incredibilmente pesanti e di notte e' usata come oggetto per il piacere di piu uomini. L'unica "dote" che le e´concessa sono 10 foglie di una pianta il cui nome non ricordo usate nel periodo del ciclo mestruale. Peccato che queste foglie siano cosi dure e legnose che procurano ogni volta ferite terribili all'organo genitale e nel corso degli anni la ferita si trasforma in una piaga perenne, fonte inaudita di dolore costante. A causa di questo dolore le donne camminano sempre con le gambe aperte, con una posa che sembra buffa a noi occidentali ma che, se si scopre la causa, credo faccia raggelare il sangue a tutti. Lei crede che cosi debba essere, che questa sia la sua funzione.
Talvolta non si tratta quindi solo di dipendenza economica ma anche purtroppo di condizionamento sociale, di sottoposizione totale al volere dell'uomo.
La donna che subisce violenze e si chiude nel silenzio ha bisogno di un supporto morale oltre che economico e credo nelle associazioni di donne che si uniscono per aiutare altre donne a reagire alle violenze e ai soprusi. Ma come fare in societa' in cui la donna crede di essere inferiore all'uomo e sopporta con sacrificio enorme le peggiori torture fisiche e morali?

Anonimo ha detto...

(davvero sei andato alla manifestazione di AN contro le tasse e per la sicurezza?)
:@...